
Il Comune di Napoli introduce un albo per le strutture ricettive cittadine extralberghiere virtuose con l’obiettivo di far emergere il sommerso derivante dallo sviluppo turistico della citta’, promuovere trasparenza e impedire speculazioni che vadano a snaturare alcuni luoghi tipici quali il centro storico. L’ albo e’ rivolto a strutture come bed & breakfast, affitta camere, locazioni brevi che saranno cosi’ qualificate dall’amministrazione comunale attraverso l’adesione ad un sistema di codificazione (CIC: Codice di Identificazione Comunale). A chi decidera’ di aderire in modo volontario, l’amministrazione rilascera’ un codice identificativo che potra’ essere utilizzato nelle attivita’ di promozione e commercializzazione della propria offerta e da poter esporre. Il codice diventa cosi’ ”simbolo” di una struttura certificata e di qualita’. Il CIC – come sottolineato dal vicesindaco Enrico Panini, ”va a colmare un vuoto legislativo in assenza di interventi del legislatore nazionale e regionale con lo scopo di regolamentare un fenomeno esploso. Siamo la prima citta’ in Italia a dotarci di questo strumento che punta a far emergere il buono e a intervenire li’ dove si annida l’evasione perche’ ospitalita’ deve corrispondere a criteri di sicurezza e qualita’ dell’offerta”. Tra gli intenti della misura, approvata con delibera di Giunta, quello di evitare le speculazioni nel centro storico cosi’ da impedire che i prezzi salgano in modo smisurato costringendo gli abitanti a lasciare i palazzi che sarebbero trasformati in strutture ricettive. ”Dobbiamo evitare – ha affermato l’assessore al Turismo, Nino Daniele – che Turismo sia causa di fenomeni speculativi che possono avere influenza negativa sulla vita sociale”.