Non solo conoscenza di luoghi simbolo come gli scavi di Pompei, la villa patrizia di Oplonti, l’Antiquarium boschese, ma anche esperienze legate al settore enogastronomico, agricolo e ad aziende di prodotti di eccellenza del territorio.
Un manifesto dell’Ospitalità diffusa per accogliere meglio i turisti e farli sentire come a casa. L’iniziativa è della rete Arev-OD di operatori professionali e non impegnati nel settore dell’accoglienza turistica dell’area vesuviana (Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Poggiomarino).
Un decalogo che migliora la percezione dei luoghi come territori a vocazione turistica, senza nascondere le criticità che ancora oggi si vivono. Non solo conoscenza di luoghi simbolo come gli scavi di Pompei, la villa patrizia di Oplonti, l’Antiquarium boschese, ma anche esperienze legate al settore enogastronomico, agricolo e ad aziende di prodotti di eccellenza del territorio. Dieci regole che servono ad innestare meccanismi virtuosi di marketing territoriale ed economia orizzontale.
Si va quindi dal “fare rete con gli altri operatori per diffondere la buona accoglienza e la promozione del territorio” ad “avere cura della pulizia delle aree circostanti il proprio esercizio, diventando sentinelle attive della tutela dell’ambiente”. Dettami che sembrano scontati come “l’essere consapevoli che il turista è una risorsa dal valore inestimabile”, fino al “non approfittare dell’ospite chiedendo cifre eccessive o promettendo più di quanto è possibile offrire”. È su quest’ultimo punto che la rete vesuviana per l’ospitalità diffusa, sta rimarcando la differenza con tutti i propri associati: gli ospiti delle strutture e degli esercizi commerciali affiliati Arev-OD potranno distribuire carte di benvenuto ai turisti che consentono servizi in esclusiva o degli sconti.